Apr 11, 2025

L’invecchiamento attivo: da problema a risorsa. Le sfide emerse dal convegno Auser

“Dieci milioni di longevi sono volenterosi di partecipare alla vita sociale: basta dargliene l’opportunità”. Questo il messaggio chiave emerso dalla ricerca “Vivere la longevità” presentata lo scorso primo aprile al CNEL dall’Auser, che continua a stimolare un acceso dibattito sul ruolo degli anziani nella società. Le riflessioni avviate il 1 aprile appaiono più attuali che mai, mentre il Paese affronta le sfide di una transizione demografica senza precedenti.

Un cambio di paradigma necessario

I dati presentati durante il convegno dipingono un’Italia che invecchia rapidamente: entro il 2040, gli over 65 raggiungeranno i 18,5 milioni, con un picco di 4,1 milioni di over 75 soli entro il 2043, di cui 3 milioni saranno donne. Numeri che potrebbero far tremare i polsi, se non fosse per l’approccio propositivo suggerito dalla ricerca curata da Claudio Falasca, dal titolo “Vivere la Longevità. L’invecchiamento attivo nella transizione demografica per un welfare generativo”

Come sottolineato dal presidente Auser Domenico Pantaleo, “il vero problema non è l’invecchiamento in sé, ma la narrazione che lo dipinge come un peso”. La ricerca dimostra infatti che una larga parte degli anziani gode di buona salute, mantiene relazioni sociali e desidera contribuire attivamente alla comunità. Il volontariato, l’impegno civile e le competenze accumulate negli anni rappresentano un “giacimento inesplorato” capace di rigenerare il tessuto sociale ed economico.

Legge 33/2023: un’occasione da non sprecare

Durante il convegno, il dibattito si è focalizzato sulla Legge 33/2023 (legge delega sugli anziani) e sul successivo Decreto Legislativo 29/2024, strumenti che – se attuati con determinazione – potrebbero rivoluzionare le politiche per la longevità. Le opinioni sono state però divergenti:

• Criticità: alcuni intervenuti hanno denunciato il “de-finanziamento” della legge, che rischia di rimanere lettera morta senza adeguate risorse;

• Opportunità: la dirigenza Auser e relatori come l’ On. Paolo Ciani, Segretario di Demos-Democrazia Solidale, hanno invece sottolineato il potenziale di questi strumenti, purché sostenuti da un “Piano nazionale per l’invecchiamento attivo” che coinvolga Regioni, Terzo settore e cittadini.

Particolarmente significativo è stato l’intervento di Renato Brunetta, presidente del CNEL, che ha ribadito l’urgenza di “politiche lungimiranti per trasformare la longevità in crescita”.

Verso un welfare generativo

La ricerca Auser avanza proposte concrete:

Rendere operativa la Legge 33/2023, accelerando l’adozione dei piani regionali;

• Promuovere l’amministrazione condivisa, coinvolgendo il Terzo Settore e le Associazioni per gli anziani nella co-progettazione dei servizi;

• Investire in prevenzione, perché l’invecchiamento attivo riduce il rischio di non autosufficienza.

Come ha concluso Pantaleo, “lo sviluppo è nella comunità: serve un circolo virtuoso che valorizzi le competenze dei longevi”. Una sfida che attende urgenti risposte.

Per approfondire:

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